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27 Ottobre 2023
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Abilmente Autunno 2024

Tutto quello che dovresti sapere sul patchwork

Se sei a caccia di informazioni utili sulla storia, le curiosità, le tecniche, i segreti, gli eventi e gli artisti del patchwork da seguire questo è l’articolo che fa per te. Siediti comodo e leggilo tutto d’un fiato.

Cos’è il patchwork

Tradotto dall’inglese, alla lettera significa “lavoro di toppe”. Nato nelle comunità rurali come pratica funzionale per rattoppare e confezionare coperte o capi di abbigliamento con i pochi mezzi che si avevano a disposizione, il patchwork è diventato oggi a tutti gli effetti un’arte tessile a sé stante.

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Cucendo assieme piccoli pezzi di tessuto si realizza un disegno più o meno complesso. Questa tecnica permette di combinare colori, stampe e texture in modo originale per confezionare dal tradizionale copriletto a intricati quadri murali, borse, cuscini e molto altro.

Fin dalle sue origini popolari, patchwork fa rima con riciclo. Spesso, i lavori vengono realizzati con pezzi di stoffa avanzati da altri progetti o vecchi indumenti. Una forma di upcycling ante litteram che non solo fa bene all’ambiente, ma che aggiunge profondità di significato. Ogni pezzo di stoffa può portare con sé una storia unica.

Che differenza c’è tra quilt e patchwork?

Mettiamo subito i puntini sulle “i”. Per patchwork si intende la tecnica di lavorazione, ovvero l’operazione di comporre e cucire in modo creativo i pezzi di stoffa. Mentre per quilt si intende il lavoro finito, formato dal “mosaico” di stoffe, l’imbottitura intermedia e il fondo.

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Quilt realizzato a più mani dalle socie dell’associazione Quilt Italia

Storia del patchwork: com’è nato, origini, curiosità

Le origini del patchwork si perdono nella notte dei tempi, come pratica per rammendare e rinforzare abiti e coperte usurati. Ogni civiltà, dall’Occidente all’Oriente, dall’America Latina all’Africa, ha maturato tecniche diverse.

Ma è il patchwork americano quello che si è imposto a livello mondiale tramite la diffusione su larga scala che ebbe grazie ai primi coloni che dall’Europa (inglesi, irlandesi, comunità Amish) si installarono nel Nuovo continente e che lo fecero assurgere a parte integrante della cultura statunitense. Le coperte patchwork divennero un simbolo di calore, comfort e comunità per le famiglie nomadi pioniere.

Come ci racconta Patrizia Girlanda, presidente dell’associazione nazionale Quilt Italia, fondata nel 1995: «Non deve stupire che sia l’America la patria mondiale del patchwork, data l’elevata qualità del cotone americano, materiale principale di questa tecnica. Sono tessuti molto resistenti, che non calano e non stingono con i lavaggi, nonché venduti sul mercato a prezzi competitivi, dovuti alle vaste piantagioni di cotone presenti negli Stati Uniti».

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Stoffe in cotone americano dai meravigliosi disegni e colori specifiche per il patchwork

Curioso il modo con cui il patchwork ha iniziato a diffondersi anche in Italia, secondo la testimonianza diretta che ci fornisce sempre Patrizia Girlanda: «Da noi il patchwork ha iniziato a circolare sul finire degli anni ’80 grazie alle mogli dei soldati trasferitisi nelle basi americane, in particolare nel Nord Italia. Furono loro a far arrivare qui i primi tessuti da patchwork dalla madrepatria e a iniziare a far conoscere quest’arte che incuriosì anche noi italiane».

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A dare poi il “la” a una diffusione più ampia durante gli anni ’90 anche nel Bel Paese fu il circuito locale delle mercerie, che cominciarono a proporre manuali, corsi, stoffe e strumenti necessari per padroneggiare la tecnica del patchwork. Passa subito al prossimo capitolo se ti interessa saperne di più su materiali e strumenti utili per questa tecnica.

Strumenti e materiali necessari per il patchwork

In questo paragrafo conoscerai gli strumenti e i materiali necessari per avviarti nel colorato mondo del patchwork. Ecco cosa ti occorre:

  • Tessuti e stoffe sono l’elemento chiave del patchwork. Il cotone è il materiale più adatto, meglio se americano per le sue rinomate qualità di tenuta (non cala e non stinge). Puoi variare tra colori neutri e sbizzarrirti con le fantasie.

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    Tessuti in cotone americano per patchwork
  • Imbottitura per l’interno del tuo lavoro. Generalmente leggera, ma dipende dall’uso finale del tuo lavoro.
  • Tessuto per il fondo del tuo lavoro. Puoi scegliere un lenzuolato di cotone economico, in quanto funge solo da base che rimane nascosta.
  • Cartamodelli se vuoi seguire passo passo un progetto (fondamentale soprattutto se sei alle prime armi o per progetti molto complessi che vuoi replicare).

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    Schema per lavoro a patchwork
  • Mascherine per ritagliare i tessuti in forme specifiche (puoi acquistarli pronti o crearli da te).

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    Mascherine per patchwork
  • Righelli, tappetino e rotelle da taglio di varie dimensioni, nonché forbici sono altri strumenti fondamentali per ottenere tagli precisi nei tessuti.

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    Tappetino da taglio, rotella e righello per patchwork
  • Matite da tessuto per segnare i tessuti con precisione.
  • Spilli da patchwork che sono più sottili e affilati rispetto ai tradizionali, ideali per mantenere i tessuti ben allineati durante la cucitura.
  • Macchina da cucire perché, anche se il patchwork può essere realizzato a mano, il processo in generale diventa molto più veloce ed efficiente.

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    Cucitura a macchina per il patchwork
  • Aghi e filo per cucire i tessuti insieme.
  • Carta da stiro per piegare e pressare le cuciture in modo uniforme.
  • Ferro da stiro per ottenere cuciture precise e pieghe ben definite.patchwork-ferro-da-stiro

Tecniche base e stili del patchwork

Vediamo di seguito alcune tecniche base, ma anche diversi stili affermatisi nel variegato mondo del patchwork che, essendo una forma d’arte tessile, si libera spesso dagli schemi, per lasciare libero sfogo all’autore.

  • Appliqué. Dal francese appliquer, cioè “applicare”, questa tecnica consiste nel tagliare dei pezzi di stoffa secondo un disegno prestabilito e cucirli su una stoffa di fondo. Un esempio classico di appliqué è il “Baltimora”, un quilt caratterizzato da motivi floreali. In foto puoi vederne una versione a dir poco spettacolare realizzata da Emilia Coletti Ramanzini, vicepresidente dell’associazione trevigiana Patchwork Idea.

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    Emilia Coletti Ramanzini posa davanti al suo capolavoro in stile Baltimora
  • Paper piecing. Questa tecnica prevede l’utilizzo di pezzi di tessuto cuciti su una base di carta trasparente secondo una sequenza numerica di linee tracciate direttamente sulla carta. I pezzi di tessuto vengono cuciti sul retro della carta. Questa tecnica permette di cucire anche pezzi di tessuto piccolissimi e irregolari con grande precisione.

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    Paper piecing
  • Quiltatura. La “trapuntatura” di un lavoro a patchwork solitamente si fa con una macchina da cucire ad hoc a braccio lungo “Longarm”.

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    La quiltatura in un lavoro patchwork

Come già accennato nel capitolo sulla storia del patchwork, ogni cultura ha adottato una tecnica originale. Di seguito ne vediamo solo una ristretta selezione, non certamente esaustiva dello sconfinato mondo del patchwork.

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Marta Anzolla con le sue Magic Box

Per farlo ci affidiamo a Marta Anzolla, terapeuta che trasforma l’arte del patchwork in un’esperienza stimolante di manifestazione delle proprie emozioni, anche le più recondite. Questo è ciò che avviene creando i 12 lati della sua Magic Box, una sorta di cubo-centrotavola che unisce tecniche diverse di patchwork.

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Un’interpretazione della tecnica patchwork giapponese del Boro-Sashiko
  • Come il Boro-Sashiko, una tecnica nata in Giappone tra le popolazioni rurali che rammendavano i kimono usurati, seguendo la filosofia “yuyo-no-bi” (bellezza della praticità). Questa tecnica è solitamente caratterizzata da tessuti in tonalità blu indaco e ricamo con filo chiaro a contrasto che visivamente ricorda molto il classico punto di imbastitura o punto filza.
  • L’Atarashi è un’altra tecnica giapponese di patchwork, una sorta di “origami” fatto con il tessuto. Formato da piccoli blocchi cuciti e trapuntati direttamente in modo da avere tante tessere pronte per l’assemblaggio. Motivo per cui gli Atarashi sono belli sia sul fronte che sul retro.

    Kawandi-patchwork
    Un’interpretazione della tecnica patchwork indo-africana del Kawandi
  • Altra tecnica è il Kawandi. Qui ci spostiamo tra l’Africa e l’India, in quanto questa era la tecnica diffusasi tra i discendenti degli schiavi africani deportati in India che realizzavano materassini e trapunte colorate con una tecnica applicata, fissando le toppe in posizione con linee di punto schiena o punto corsa, fino a quando l’intero sari che fungeva da base non veniva coperto. I punti aggiungono un “ritmo” distintivo che è considerato come la “firma visiva”. Ad ogni angolo della trapunta vengono cucite una o più patch quadrate piegate, che formano un triangolo chiamato phula, o “fiore”.

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    Una Molas, tecnica patchwork tipica della popolazione indigena di Panama (collezione dell’artista tessile Elina Lusis)
  • Ci spostiamo nell’America Centrale, a Panama, dove, dalla tradizione degli indios, arriva la Molas, una tecnica di patchwork dai colori brillanti che consiste nel creare dei bassorilievi con pezzi di stoffa sovrapposti e successivamente intagliati. Una tecnica che ci fa conoscere Elina Lusis-Grinberga, artista tessile lituana che ce ne mostra un esemplare da lei collezionato e che proviene dal Perù.

Prodotti must have: i manufatti in patchwork più creati ed insoliti

Non solo trapunte. Con la tecnica del patchwork puoi creare scaldotti per il divano (dalle dimensioni più contenute della classica coperta), piccoli pannelli decorativi o grandi arazzi da appendere alla parete, tovagliette per la tavola, ma anche tappeti (magari per la cameretta dei bambini) e, ancora, borse, portadocumenti, portafogli, porta-telefono, porta-occhiali, porta-tutto insomma…

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Borsa e portacellulare realizzati da Rosetta Corbetta di Quilt Italia con la tecnica del patchwork

C’è chi ci ha confezionato anche delle ciabatte e persino un trolley. Guarda un po’ anche da questa carrellata di foto e lavori quanto è versatile il patchwork!

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Trolley/carrello realizzato con la tecnica del patchwork

Tips and Tricks: i segreti pratici del Patchwork

Di seguito un preziosissimo elenco di segreti pratici che abbiamo raccolto dalle massime esperte di patchwork in Italia:

  • anche se i cotoni americani sono rinomati per la loro alta qualità e quindi di base i colori reggono bene ai lavaggi senza stingere, il consiglio è quello di bagnare sempre in acqua e aceto (che aiuta a fissare) prima dell’utilizzo i tessuti in particolare dei colori più “difficili”, come i blu, i rossi, i verdi scuri.
  • siccome molti progetti che trovi nei manuali, nelle riviste o online sono di origine anglosassone, occhio che le misure potrebbero essere in pollici e non nel nostro sistema metrico decimale. Ricorda quindi di effettuare, in questo caso, la conversione.
  • nella composizione del tuo lavoro a patchwork, parti sempre dai tessuti con le fantasie (che in gergo tecnico fungono da “calamita”) e accosta successivamente gli altri a tinta unita nei colori en pendant, meglio se già contenuti all’interno del tessuto con la fantasia. Puoi aggiungere fino a 14 colori se ti basi sulla Teoria del colore.
  • per disegnare sui tessuti sono molto utilizzate le penne cancellabili (hai presente quelle che usano gli alunni delle elementari? Ecco quelle!) che si eliminano semplicemente passandoci il ferro da stiro caldo sopra.
  • Per cucire a mano le appliqué utilizza aghi sottili in acciaio resistenti n°12-11 al massimo
  • Per cucire a macchina usa aghi n° 70-80 e ricorda di cambiare con frequenza l’ago per evitare di rovinare il lavoro a patchwork.

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    Elaborato quilt realizzato con la tecnica dell’appliqué
  • Usa, di base, filo di cotone n° 30-50, solitamente in beige o verdino come colori passpartout.
  • Puoi lavare i tuoi quilt anche in lavatrice a 30° (tanto solitamente al massimo hanno solo un po’ di polvere accumulata da lavare via) con il programma delicato, idem se vuoi usare l’asciugatrice. Rivolgiti altrimenti a una tintoria.
  • Non stirare per nulla al mondo con il vapore, che altrimenti schiaccerebbe il tuo quilt, perdendo l’effetto della quiltatura.
  • I tuoi quilt vanno riposti all’interno di teli di cotone (es. lenzuola) in modo che “respirino”.

Storie creative: il patchwork come arte tessile

«Con il mio lavoro voglio far capire alla gente che il patchwork non è solo la “coperta”, ma una vera e propria forma d’arte». Sono le parole di Ramona Conconi, artista tessile svizzera che che ha iniziato da autodidatta a sperimentare la tecnica del patchwork per poi perfezionarsi seguendo i corsi delle più note artiste americane, come Nancy Crow e, da queste esperienze, fino ad eleggere la stoffa a proprio mezzo artistico di espressione.

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L’artista tessile svizzera Ramona Conconi accanto a uno dei suoi quilt

Ramona tinge da sé i tessuti per ottenere maggiori sfumature di una stessa tonalità da utilizzare nei propri lavori. Parte quindi sempre dal cotone neutro per confezionare i suoi lavori, caratterizzati da schemi geometrici contemporanei che ripropone in infinite varianti per forme e proporzioni.

Patchwork contemporaneo

La tecnica del patchwork si adatta anche a un gusto più contemporaneo. E lo fa ad esempio nei maxi quilt astratti dai colori vibranti dell’artista tessile svizzera Michèle Samter.

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L’artista tessile svizzera Michèle Samter posa davanti al suo quilt astratto contemporaneo

O, ancora, nella versione materica e tridimensionale, con chiari riferimenti che riconnettono con la madre terra dell’artista lituana Elina Lusis.

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L’artista Elina Lusis accanto a una sua opera

Eventi da non perdere per veri appassionati del patchwork

Segna subito in calendario una selezione di eventi europei che un vero appassionato di patchwork non può perdere:

E ora, due appuntamenti più vicini, in Italia:

Infine, last but not least, le fiere Abilmente che ad ogni edizione ed in ogni tappa (Vicenza, Roma, Milano e Torino) propongono sempre un’area dedicata al patchwork. Nell’ultima edizione autunnale con un’area Quilt molto ricca nella quale erano presenti le maggiori associazioni italiane e locali e con più mostre rappresentative del patchwork anche più contemporaneo.

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Elaboratissimo quilt stile optical art dell’artista tessile spagnola Montse Forcadell presente nell’ultima area Quilt di Abilmente a Vicenza

Artisti del patchwork che devi seguire

Ecco alcuni artisti del patchwork che ti consigliamo di seguire se vuoi farti ispirare dai più bravi e affermati esecutori di questa tecnica:

  • Nancy Crow. Americana, è una delle figure di spicco nello sviluppo del movimento del quilting artistico degli anni ’70 e ’80 ed è anche nota per lo sviluppo di tecniche che consentono maggiore spontaneità ed espressione.
  • Cynthia England. Artista americana di fama internazionale, nota per la tecnica da lei sviluppata chiamata “Picture Piecing”. Uno dei suoi quilt, “Piece and Quiet” è stato definito una dei “migliori quilt del 21esimo secolo”.
  • Carol Doak. Anche lei americana, è autrice di 22 libri di quilt ed è nota soprattutto per la sua tecnica distintiva, il paper piecing.
  • Jinny Beyer. Sempre americana, è una designer di quilt, quilter, autrice, insegnante e conferenziere americana. Una delle prime designer a creare una collezione di tessuti adatta alle esigenze dei quilter, ha vinto premi e ha scritto sulla storia del quilting e sulle sue tecniche.
  • Paula Nadelstern. Artista americana autrice e insegnante nota per i suoi quilt a tema caleidoscopio per i quali ha ottenuto riconoscimenti internazionali.
  • Jenny Doan è una quilter, autrice e YouTuber americana. È diventata famosa come volto della Missouri Star Quilt Company, il più grande fornitore del settore negli Stati Uniti.
  • Danny Amazonas è un quilter taiwanese di fama internazionale che ha inventato una nuova tecnica: il “freehand Patchwork”. Un patchwork a mano libera è una tecnica non ortodossa che è come dipingere con tessuti colorati.

Conclusione

Se stai cercando un nuovo modo di esprimere la tua creatività, considera il patchwork. Potrebbe aprirti le porte a un mondo di opportunità di espressione artistica senza fine. Che tu sia un principiante o un esperto, il patchwork offre un terreno fertile per la tua creatività. Prendi un ago, scegli delle stoffe affascinanti e comincia a creare il tuo capolavoro tessile oggi.

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Buon patchwork! E non dimenticare di condividere le tue creazioni con la nostra vivace community taggandoci su Instagram come @bea_ideecreative

A cura di Gloria Cesarotto | Be-A staff

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