Elisa e Cecilia: intervista doppia alle queen del brushlettering e handlettering
Nel panorama dell’handlettering in generale e del brushlettering in particolare le due pioniere della community italiana sono due giovani artiste: Elisa e Cecilia, conoscile assieme a noi in questa intervista doppia.
Elisa vive a Pavia, è mamma di Nicola e nella vita di tutti i giorni fa l’insegnante di lettere con una forte passione per i font, l’arte e i colori. Sono certa che stai pensando: “Che fortunati i suoi alunni!”.
Elisa apre nel 2017 la sua pagina su Instagram, “Letters of Me“, e si afferma nel panorama del brushlettering italiano e non solo, sperimentando infiniti usi del suo medium preferito: l’acquerello, sua grande passione, che l’ha portata anche a creare una linea di acquerelli artigianali, i mitici Brillanza. Le sue scritte hanno uno stile inconfondibile, dato dalla sapiente combinazione di stili diversi, impreziosite dall’uso sapiente del colore e di numerosi elementi illustrativi.
Cecilia è nata e cresciuta a Napoli, ora vive in Sardegna dove l’ha portata l’amore.
Anche lei apre nel 2017 la sua pagina su Instagram, Cecilia doing art, perché da subito è chiaro che la sua creatività ha bisogno di tanti modi diversi per esprimersi: a partire dall”illustrazione, che rappresenta il suo primo amore artistico, passando attraverso il brushlettering, per arrivare fino ad handlettering e alla calligrafia classica.
Oltre ad essere due artiste dallo stile inconfondibile che sanno creare scritte che sembrano danzare fuori dal foglio con grazia e leggerezza, Elisa e Cecilia sono due donne eccezionali, piene di contraddizioni e con un grande cuore, sempre disponibili a supportare chi ha bisogno di un consiglio.
Cominciamo a conoscerle meglio!
Iniziamo l’intervista: La persona dietro l’artista
Se fossi un animale, quale animale saresti e perché?
Elisa: Sarei una paperetta gialla, sempre in movimento e a “starnazzare” di continuo.
Cecilia: Un gatto. Come si fa a non invidiarli?
Se Elisa fosse un animale, quale sarebbe?
Cecilia: Una paperotta o una volpe, i suoi animali preferiti.
Se Cecilia fosse un animale, quale sarebbe?
Elisa: Un bel gatto sornione come il suo Sirius.
La tua stagione preferita? Perché?
Elisa: Quando la primavera si getta nell’estate. Amo il calore del sole che penetra nella pelle ma senza fiori non so stare.
Cecilia: Estate! Per stare bene ho bisogno di sole, di caldo e di tanta, tanta luce.
Il tuo colore preferito?
Elisa: Decisamente il magenta.
Cecilia: verde acido, come le foglie appena spuntate sugli alberi in primavera.
Se fossi un cartone animato, che personaggio saresti?
Elisa: Se parliamo di cartoni Disney direi sicuramente un mix perfetto tra le tre fatine della Bella Addormentata 😂. Se devo essere per forza principessa, dico Rapunzel. Se parliamo di cartoni TV direi Rina Inverse di The Slayers (Un incantesimo dischiuso tra i petali del tempo), era la mia preferita in assoluto.
Cecilia: Ransie la strega.
Se Elisa fosse un cartone animato, quale sarebbe?
Cecilia: Penso sempre una strega/maga.
Se Cecilia fosse un cartone animato, quale sarebbe?
Elisa: Se parliamo di cartoni Disney la vorrei come amica assolutamente e sarebbe una fatina della bella addormentata come me. Se invece deve essere principessa direi Merida. Se parliamo di cartoni TV direi una delle tre di occhi di gatto!
Devi scegliere solo 5 cose da portare con te su un’isola deserta, a cosa non sapresti rinunciare?
Elisa: Escludo le persone sennò sarebbe troppo scontato, ma sarò comunque banale: materiale per lettering – carta – almeno uno dei miei libri preferiti – una cosa nuova da imparare a fare – una macchina fotografica.
Cecilia: Un accendino, una coperta termica, un sapone, un coltello e una corda. Siamo sinceri… cosa me ne farei di pennarelli e libri se poi non sopravvivo alla prima notte? 😂
Dimmi 3 tuoi pregi
Elisa: Sono costante, ironica ed entusiasta.
Cecilia: È sempre la domanda più difficile… Vado fiera della mia curiosità e della voglia di cimentarmi in nuove esperienze. Per il terzo ci penso su ancora un pochino e ti faccio sapere, okay? 😂
Dimmi i 3 principali pregi di Elisa
Cecilia: La creatività, la costanza, la pignoleria (sì, per me è un pregio!)
Dimmi i 3 principali pregi di Cecilia
Elisa: Non conosco ancora Cecilia nella vita vera, ma mi ha sempre dato la forte impressione di potermi fidare di lei.
Rilassante, la ascolterei parlare per ore.
Artista, le sue mani creano vere meraviglie.
Che cosa “invidi” (in senso buono) a Cecilia?
Elisa: La sua capacità di far sembrare tutto ciò che fa facile e alla portata di tutti.
Che cosa “invidi” (in senso buono) a Elisa?
Cecilia: La sua capacità di prendere un foglio e buttare giù una composizione di 10 e più righe!
Il percorso artistico
Ti definiresti un’artista o una creativa?
Elisa: Decisamente una creativa, non mi sono mai sentita un’artista ma sempre una creativa, da quando sono bambina.
Cecilia: Sono due termini impegnativi ma tra i due mi intimidisce di meno “artista”.
Com’è iniziato il tuo percorso artistico?
Elisa: Con tanti pennarelli inadatti, tanta paura di iniziare a farci qualcosa ma anche il desiderio di trovare qualcosa che mi appassionasse davvero.
Cecilia: Difficile definire un punto di inizio: entrambi i miei genitori dipingevano, mia sorella era una bravissima disegnatrice e oggi pittrice; credo di aver disegnato ancora prima di imparare a camminare, inseguendo la speranza di diventare brava come loro, un giorno (p.s.: inseguo ancora!).
Chi sono stati i tuoi maestri/punti di riferimento quando hai iniziato?
Elisa: La super Queen @chrystalelizabeth, il gruppo delle deliziose ragazze di @letteritbetter e una ragazza americana su IG che si chiama @rachellettering. Ora si dedica di più all’illustrazione, ma anni fa mi ha fatto innamorare del suo stile “messy” e degli acquerelli liquidi. Volevo tantissimo essere come lei.
Cecilia: Ho iniziato con il lettering guardando i profili di @chrystalizabeth, @tyracalligraphy, @leslie.writes.it.all e @jeanniedicksonsdesigns. Per la calligrafia invece @anintran, la adoro.
Qual è l’insegnamento più grande che ti porti a casa ad oggi dal tuo percorso artistico/creativo?
Elisa: Ogni cosa a suo tempo. Per imparare qualcosa ci vuole impegno e soprattutto costanza.
Cecilia: La pazienza e l’importanza di non volersi sentire subito bravi.
Quale stile calligrafico ti piace di più?
Elisa: Sicuramente il bouncy (anche se non è propriamente calligrafico).
Cecilia: Sono un’amante del corsivo inglese che per me resterà l’amore più grande, mentre sono in una relazione complicata con l’italico.
Quale di meno?
Elisa: Italico a punta tronca.
Cecilia: Non ne ho uno che mi piace di meno, ma per me è fondamentale che la scrittura sia comprensibile. La calligrafia è pur sempre comunicazione e se per la bellezza si sacrifica la leggibilità… per me è no.
Quale stile vorresti imparare?
Elisa: Onciale assolutamente.
Cecilia: Come dicevo prima, ho un conto in sospeso con l’italico e prima o poi ne uscirò vittoriosa!
Qual è la differenza tra lettering e calligrafia?
Elisa: La calligrafia ha regole ben precise, il lettering usa queste regole ma ha il grande vantaggio di poterle rompere a suo piacimento. Parafrasando male Einstein direi che “Il Lettering è la Calligrafia che si diverte” 😂.
Cecilia: Canonicamente? Lettering è “disegnare lettere” mentre calligrafia è “bella scrittura” tracciata con eleganza e ordine.
In senso pratico? La differenza tra calligrafia e lettering sta nella rigidità con cui la gente di solito ci si approccia e accoglie nuovi appassionati.
Parliamo della creatività
Secondo te, la creatività sarà importante nei cosiddetti lavori del futuro? E, se sì, come?
Elisa: Assolutamente sì, la capacità di pensare creativo a livello lavorativo ma anche la capacità di reinventarsi all’occorrenza saranno ingredienti principali nei lavori del futuro.
Faccio l’insegnante e tendo molto a sottolineare ai miei studenti quanto la creatività sia più che una abilità, un modo di pensare.
Cecilia: Io credo (o meglio, spero) di sì. Negli ultimi trent’anni con la diffusione smodata della tecnologia si è persa gran parte della manualità che ha caratterizzato la nostra infanzia. Scrivere a mano, disegnare, lavorare materie grezze… Forse facciamo davvero troppo affidamento sulla tecnologia? L’handmade magari è diventato un po’ di nicchia, ma per contro il suo valore viene riconosciuto con più attenzione e non solo dagli appassionati ma anche da chi sa apprezzare l’unicità di un prodotto creato a mano.
Si può esercitare la creatività, farla sviluppare, farla crescere?
Elisa: Di nuovo, assolutamente sì. La creatività è presente in tutti noi, bisogna solo capire come farla emergere e qual è il canale giusto per noi.
Se la stimoliamo continuamente lei risponderà crescendo sempre di più.
Cecilia: Sì, ne sono convinta. La memoria muscolare è una realtà, ma anche il cervello ha bisogno di essere risvegliato e stimolato. Si dice che l’appetito vien mangiando, no?
Che senso ha scrivere a mano nel 2022?
Elisa: Tantissimo. L’uomo ha sempre scritto usando le mani, anche solo con disegni. È un bisogno quasi primario e non ci abbandonerà mai del tutto. Gli anni del Covid hanno poi forzato la digitalizzazione della scrittura, perciò penso che la voglia di tornare a scrivere su carta ci sia e sia di aiuto per una ripresa totale.
Cecilia: Ha tantissimo senso. È come chiedersi che senso ha camminare quando abbiamo tutti un’auto, una bicicletta, un monopattino? Scrivere su carta è rendere vero qualcosa di intangibile come la parola in un’azione che coinvolge contemporaneamente vista, pensiero e movimento.
Che consiglio daresti a chi si appresta ad entrare nel mondo del handlettering e in particolare del brushlettering?
Elisa: Pazienza e voglia di mettersi in gioco, ma soprattutto di non buttare mai i primi tentativi, saranno lì a ricordarci che progredire è fattibile, sempre.
Cecilia: Di non spaventarsi, di divertirsi sempre, di sperimentare e di copiare se serve. Ma anche di studiare, perché capire cosa stiamo facendo e perché lo stiamo facendo rende tutto davvero più semplice.
E’ arrivato il momento di dire “arrivederci” a Elisa e Cecilia (ti confesso che io starei ore a chiacchierare con loro)!
E’ stato strano scoprire quanto cose abbiano in comune: dal rapporto difficile con lo stile italico alla scoperta, grazie alla pratica della scrittura a mano, di una pazienza che non sapevano di avere. Allo stesso tempo è stato interessante scoprire come dietro a due diversi stili ci siano due donne con caratteri e gusti discordanti: Elisa preferisce definirsi creativa, Cecilia trova meno impegnativo il termine artista.
Fammi sapere se ti è piaciuta questa insolita intervista doppia… potrei prepararne altre… che ne dici?
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