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Journaling: cos’è e come iniziare

In inglese, Journal vuol dire semplicemente quaderno, da qui deriva il temine journaling, ovvero la scrittura di un diario personale in maniera libera.

Il Journal può essere un semplice strumento per pianificare la propria vita, oppure fare una sorta di upgrade e diventare un efficace strumento di sviluppo personale per esplorare se stessi attraverso la scrittura a mano.

Il journal diventa così un luogo speciale  dove annotare i propri pensieri, le riflessioni della buonanotte e/o del buongiorno e  fare journaling si traduce, così, nello scrivere ogni giorno ciò che si ha in testa, che ci ha fatto sorridere il cuore ovvero ha fatto calare un velo di malinconia sulla giornata.

Far diventare il journaling una pratica quotidiana può portarti molti vantaggi: può aiutarti a leggere le tue emozioni, conoscere meglio le tante sfumature della tua personalità, sviluppare la tua creatività e aiutarti a superare i tanti blocchi creativi, fino a migliorare il tuo benessere generale.

Bernd Heinrich Wilhelm von Kleist  drammaturgo, poeta e scrittore tedesco dell’800 sostenne che: se vuoi capire le tue idee e i tuoi pensieri, il miglior modo è parlarne. 

Far diventare il journaling una pratica quotidiana può essere terapeutico – Linda @nuove_abitudini

Il journaling può essere visto come l’arte di parlare a se stessi: affidando alla carta e all’inchiostro i tuoi pensieri può aiutarti a vedere tutto da una nuova prospettiva, dando un ordine ai tuoi pensieri e un nome alle tue emozioni. Proprio per questo il journal è qualcosa di tuo, che riguarda solo te e che non devi necessariamente condividere o mostrare agli altri, a meno che tu non decida di farlo in autonomia.

Il fatto di scrivere tranquillizza il corpo e la mente e il tuo journal, giorno dopo giorno, diventerà uno spazio solo per te, in cui confidarti senza paura di essere giudicato, affidando alla carta i tuoi pensieri negativi e rendendoti così più leggero.

Sai qual è uno dei primi e più noti journal della letteratura?

Il primo esempio letterario di journal è “Memorie di un malato di nervi” di Daniel Paul Schreber, presidente della Corte d’Appello di Dresda, figlio di un illustre educatore dalle idee ferocemente rigide, che ebbe nel 1893, a cinquantun anni, una grave crisi nervosa ed entrò nella clinica psichiatrica di Lipsia.

Memeorie di un malato di nervi, scritto dal giurista Schreber è il primo esempio letterario di journal.

Durante gli anni trascorsi in una clinica psichiatrica, Daniel Paul scrisse senza filtri tutto ciò che gli passava per la testa. Con le sue Memorie Schreber aveva anche l’obiettivo di dimostrare di non essere pazzo, e in effetti ci riuscì, sicché il suo ricorso in appello contro la sentenza di interdizione venne accolto, permettendogli di tornare a vivere per qualche tempo nella società. “Memorie di un malato di nervi” è una rarità perché Schreber è un folle che consciamente scrive della sua follia.

Pubblicata nel 1903, quest’opera ha attraversato gli anni ed è stata presa in esame dai fondatori della psichiatria, Freud e Jung, e poi da tanti altri dopo di loro. Le pagine di questo journal hanno ispirato poeti e romanzieri, ma hanno anche rappresentato la base di molte analisi scientifiche.

Tutto da un semplice journal!

Page of a Journal
Fare journaling è una pratica che giorno dopo giorno può aiutarti a conoscerti meglio – Journal di Linda @nuove_abitudini

Fare journaling o tenere un diario sono la stessa cosa?

Non farti trarre in inganno! Non pensare al journal come ad una sorta di diario, come si faceva da bambini con il proprio diario segreto. Non si tratta di scrivere un mero elenco di ciò che ci è accaduto nella giornata (se scriviamo la sera) ovvero di ciò che ci aspetta nelle ore seguenti (se lo facciamo al mattino); non è sufficiente rispondere a domande come: cosa è successo oggi? Cosa ho fatto? Cosa farò oggi?

Il journaling, infatti, non si focalizza sui meri fatti ma porta lo sguardo quello che accade dentro di noi:  così il parlare di quello che è accaduto intorno a noi è solo un mezzo per arrivare a capire ciò che si è mosso dentro di noi.

Le domande alle quali rispondere diventano quindi: che effetto hanno avuto su di me gli eventi della giornata? Quali sono stati le mie reazioni, i miei sentimenti e miei pensieri? Come mi sento dopo questi avvenimenti?

Spero che ora ti sia più chiaro che il journaling può diventare un vero e proprio strumento di crescita, molto di più del classico diario.

Un modo di utilizzare il tuo journal è quello di creare uno spazio per pianificare il tuo mese, come ha fatto Linda @nuove_abitudini

Esiste un solo modo di fare journaling?

Non ti preoccupare: non esiste giusto o sbagliato quando si pratica il journaling.

Dipende tutto e solo da te: la scelta del metodo da seguire, le domande alle quali vuoi dare una risposta e il rispetto o meno di un tema principale sono frutto solo di una tua decisione personale che dipende da ciò di cui hai bisogno in quel momento nella tua vita.

Ecco i principali tipi di journaling che conosco e che possono esserti di ispirazione:

  • Il Diario dei 5 minuti: si chiama così perché non devi dedicare più di 5 minuti al giorno al tuo journal personale.
  • Il Diario della gratitudine (o del successo): si tratta di concentrarti pochi minuti, sia la mattina che la sera, su ciò per cui provi gratitudine.
  • Il Journaling con i prompt: si tratta di input o brevi domande che possono riguardare temi come le relazioni, la visione delle cose o il lavoro.
  • Il Bullet Journal: è un mix di diario, calendario, piano dei progetti e bussola dell’umore. Per questo, è perfetto per organizzare le date importanti e pianificare le attività da svolgere.
monthly planner
pianificazione mensile realizzata d aLaura @calligra.fin

Come iniziare a fare Journaling?

Per iniziare con il journaling, non serve molto: puoi cominciare solo usando una penna e della carta, il difficile sta nel superare la paura del foglio bianco. Ecco alcuni consigli pratici:

  • quando ti capita di leggere o ascoltare delle frasi che ti colpiscono, magari guardando un film o leggendo una rivista in una sala d’attesa, annotale e poi trascrivile sul tuo journal descrivendo perché ti hanno colpito ovvero a chi /cosa ti hanno fatto pensare, o ancora quale ricordo ti hanno riportato alla mente;
  • comincia rispondendo a delle semplici domande come: cosa mi ha fatto sorridere oggi? Perché ti sei arrabbiato per il comportamento di un tuo amico, collega o conoscente? Cosa avresti fatto o detto al suo posto?
  • puoi anche semplicemente fare dei disegni, liberando la fantasia, non importa che siano tecnicamente “giusti”, possono essere anche degli scarabocchi che ti puoi divertire a interpretare, annotando su carta a cosa ti sembra che assomiglino (un po’ come si facevano con le nuvole in cielo da bambini)!
  • cerca di non desistere alla prima difficoltà, o al primo segnale di noia… prosegui almeno per un mese, 5 minuti al giorno: spesso a chi segue i miei corsi di journaling consiglio proprio di impostare il timer sul cellulare e di non andare oltre il tempo stabilito, così da scrivere quello che è davvero importante!

Non ti resta che provare!

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