Mobili fai da te: restauro o restyling?
Il restauro non è la stessa cosa del restyling fai da te di vecchi mobili. Questo articolo serve proprio a fare chiarezza e a distinguere correttamente due termini che non sono sinonimi.
Per approfondire l’argomento ci affidiamo alla consulenza di un’esperta in decorazione e restyling di mobili che probabilmente già conosci. Si tratta infatti di una blogger che condivide proprio qui su Be-A il suo know-how con tanti articoli e tutorial: Lucia Piazza (puoi seguirla sul suo sito, sulla sua pagina Facebook o Instagram). Da oltre 20 anni, Lucia organizza corsi e partecipa a fiere, come Abilmente. Approfittiamo allora della sua consolidata esperienza per carpirle anche qualche segreto del mestiere!
Restauro di mobili o restyling: le differenze
La scelta tra restauro o restyling dipende dal tipo di mobile e dal risultato che desideri ottenere. Se possiedi un pezzo antico di valore o vintage di design, il restauro “conservativo” è la strada giusta per riportarlo allo splendore originario.
Se invece hai un mobile di poco pregio e desideri magari un cambio radicale nel look per adattarlo allo stile di arredamento di un certo ambiente, il restyling è la scelta perfetta.
«Di fronte a un mobile di antiquariato o a un pezzo di design – spiega Lucia – soprattutto se in buone condizioni, sono io la prima a fermarmi perché farne un restyling sarebbe un sacrilegio. Diverso il caso di arredi o complementi più recenti, che non hanno particolare valore se non a volte affettivo qualora ereditato dai parenti, e che possono risultare ancora funzionali e che hanno solo bisogno di essere riadattati per armonizzarsi allo stile delle nostre case».
Lucia ci fa un paio di esempi comuni, pescati dalla sua ventennale esperienza: «Una libreria di 40 anni fa che ancora può tornare utile, da valorizzare con un bicolor, ossia le scocche interne di un colore scuro per conferire profondità e le parti esterne di una tonalità più chiara. Oppure il piano di un vecchio tavolo in legno, sverniciato e riportato al legno naturale, mentre le gambe possono essere colorate».
Restauro “conservativo” di mobili antichi o vintage
Il restauro è perfetto per chi ama il fascino dei mobili antichi e desidera conservarne la storia e il valore. Un bel mobile antico o vintage di design può tranquillamente trovare posto anche in ambienti arredati con uno stile moderno, come ci insegna l’arte del mix & match, quando ben dosata.
Il restauro di mobili richiede competenze altamente qualificate. Questo processo mira a riportare un mobile alle sue condizioni originarie, preservandone l’integrità storica ed estetica. Ecco alcuni passaggi chiave:
- Valutazione del mobile. Identifica il periodo storico e il valore del pezzo. Controlla eventuali danni strutturali, graffi o macchie.
- Pulizia. Utilizza prodotti specifici per rimuovere polvere e sporco senza danneggiare il legno.
- Riparazioni. Sostituisci parti danneggiate o mancanti con materiali compatibili. Usa colle e strumenti adatti per assicurare la stabilità.
- Finitura. Applica vernici, cere o oli naturali per proteggere il legno e ripristinare la sua lucentezza originale.
Restyling o relooking di mobili vecchi
Il restyling è ideale per chi vuole dare nuova vita a mobili anonimi o fuori moda, trasformandoli in pezzi unici che rispecchiano il proprio stile o le tendenze contemporanee. Non ci sono regole fisse e qui l’estro creativo può davvero sbizzarrirsi.
Il restyling è dunque un’attività a cui può dedicarsi anche l’hobbista alle prime armi, magari seguendo un tutorial scovato online o un corso in presenza con decoratori esperti, come Lucia, che accompagna passo passo i partecipanti dei suoi workshop nel relooking di un mobile portato direttamente da casa. A grandi linee i passaggi del restyling di un mobile sono i seguenti:
- Progettazione. Decidi il nuovo look del mobile. Puoi ispirarti a riviste di arredamento, ricerche per immagini sul web, su Pinterest o social network come Instagram.
- Preparazione. Pulisci il mobile e rimuovi eventuali strati di vernice o cera con carte abrasive.
- Verniciatura. Scegli colori e finiture che si adattano al tuo gusto. Puoi usare vernici, smalti o tecniche come il découpage.
- Decorazione. Aggiungi dettagli come stencil, maniglie nuove, carta da parati o tessuti. Lascia libera la tua fantasia!
Un ottimo spunto, se ti piace lo stile pop-contemporaneo, lo trovi in questo videotutorial di un upcycling realizzato da Shapatà (qui leggi la loro storia creativa) per Abilmente Academy.
Restauro di un vecchio mobile prima del restyling
Capito quindi che per il restauro vero e proprio serve affidarsi a uno specialista, anche nel caso di un restyling occorre comunque preparare prima il mobile con delle operazioni che attingono ai saperi del restauro.
Anche da semplici hobbisti, quindi, ecco alcuni step preliminari se vuoi poi dedicarti al restyling del tuo mobile:
- in caso di necessità, effettua un trattamento anti-tarlo con prodotto specifico
- pulisci accuratamente sgrassando con un detergente universale oppure con una soluzione di acqua, bicarbonato e ammoniaca
- sistema le parti malridotte o da sostituire (fissa bene le ante e, se faticano a chiudersi, levigale; fa’ scorrere i cassetti con la cera se si sono imberlati; se preferisci eliminarli, stucca i fori dovuti a tarli o crepe createsi con l’umidità…)
Ferramenta di un vecchio mobile: che fare?
Capitolo a parte spetta alle ferramenta, ovvero alle parti metalliche: cerniere, pomelli, maniglie. Se preferisci riportare al vecchio splendore quelle esistenti, svita e rimuovile per poi spazzolarle con una soluzione di sale e aceto: torneranno a brillare! Tieni però conto che, con il passare del tempo, si ossideranno di nuovo.
Se, invece, per velocizzare le operazioni, o per scelta stilistica, preferisci ridipingerle, allora sarà sufficiente pulirle quando stai sgrassando l’intero mobile, lasciandole esattamente là dove sono.
«Nei progetti dei corsi che propongo le parti metalliche le ridipingiamo solitamente in tinta con il resto del mobile – racconta sempre Lucia Piazza – sia per una questione di praticità che per renderle più in sintonia con il progetto di restyling».
Strumenti e materiali per il restyling dei mobili
Scopriamo ora gli strumenti e i materiali che dovrebbe contenere la tua cassetta degli attrezzi, utili alle 10 principali fasi di restyling di un mobile. È sempre Lucia Piazza a guidarci nel rifornimento degli “indispensabili”:
- La pulizia iniziale del mobile è fondamentale. Utilizza quindi uno sgrassatore/detergente universale oppure una soluzione di ammoniaca, bicarbonato e acqua calda. Risciacqua e asciuga poi molto bene.
- Sia per levigare l’antina che non si incastra più tanto bene, piuttosto che per sverniciare e far tornare a legno vivo il mobile o per ricreare l’effetto di usura e decapatura, ti servirà della carta vetrata di diverse grammature. Dalla più leggera sui 240 a quella a grana più grossa da 150/180. Da usare con molta attenzione e per gradi.
- Colori. Qui si apre un mondo, ma con quelli di nuova generazione, ossia le chalk paint che hanno una base gessosa, godi del grande vantaggio che puoi stenderlo direttamente senza un aggrappante di fondo. “Attaccano” su ogni superficie: dalla fòrmica al legno grezzo/trattato/impiallacciato, fino ai materiali “difficili” come plastica/marmo/ceramica/vetro/specchio/pelle o finta pelle.
- Pennelli. Ecco uno dei mantra di Lucia: serve un pennello pulito e asciutto per ogni colore che andremo ad utilizzare. Dalla misura 60 di grandi dimensioni ai più piccoli. Oggigiorno i pennelli assomigliano a quelli con le setole naturali anche se sono sintetici. Ovviamente bisogna comunque optare per un pennello di qualità che deve sia stendere bene il colore, ma anche tirarlo in fase di decapatura come si usa nella tecnica del dry brush, dove il colore viene tirato in modo da far emergere il colore sottostante.
- Tornando ai colori, nel caso di un restyling si dovranno stendere più mani come base, fino a tre passate in caso di mobili sottoposti ad usura. Ciascuna mano va lasciata asciugare per mezza giornata.
- In base allo stile finale che si vuole ottenere, i successivi eventuali altri strati di colore visibili in superficie potranno essere tono su tono (diverse gradazioni dello stesso colore), piuttosto che a contrasto. Nel caso di uno stile cottage, inglese, provenzale e shabby si impiegano colori polverosi al di sopra di una base di colore chiaro. Volendo invece ottenere uno stile più industrial piuttosto che rustico-country, la base sarà di una tonalità molto scura come nero, marrone o ruggine, per poi applicare più in superficie un colore più chiaro.
- Già durante le fasi precedenti, se lo desideri, puoi ricorrere a ulteriori materiali o strumenti utili alla decorazione del tuo mobile (stencil, decotransfer, carta tessuto…). Te li illustro in un successivo capitolo ad hoc.
- Dopo che avrai applicato tutte le mani di colore e che si saranno asciugate perfettamente (in genere almeno 48 ore), procedi con la carteggiatura finale, ovviamente a grammatura molto sottile.
- Asporta bene la polvere.
- Procedi con l’ultima fase che serve a proteggere il lavoro svolto sinora: la verniciatura. Per uno stile shabby o similare meglio una finitura satinata/opaca/matt. Per un effetto più contemporaneo/pop allora opta pure per una vernice gloss/lucida.
Nuove tecniche per decorare un mobile
Il mercato si è sempre più specializzato e offre soluzioni al passo con la scoperta di nuovi più efficienti materiali utili per la decorazione di un mobile con effetti molto scenografici anche da parte di chi non è granché dotato nel disegno o nella pittura. Scopriamone qualche esempio, sempre con l’aiuto di Lucia Piazza che è aggiornatissima anche sulle ultime novità:
- Stencil. Puoi sbizzarrirti per un effetto tappezzeria, sfumato, tridimensionale, a due e tre battute. Oltre allo stencil, munisciti di pennello o rullino ad hoc.
- Decotransfer. Rappresenta l’evoluzione del découpage. Dimentica le ore a scontornare i disegni con la forbicina, le bolle e le grinze lasciate dalla colla, gli infiniti strati di vernice perché per i “puristi” l’immagine deve “annegare” nella colla, eliminando ogni dislivello. Con il decotransfer il decoro è già dotato di colla (come un adesivo) e non va ritagliato. Unico difetto: costicchia!
- Carta tessuto. Altra evoluzione, questa volta in sostituzione della carta di riso. Risulta molto più resistente da maneggiare nell’applicazione e poi nell’usura del mobile stesso, si applica con la colla, poi va rifinita con della vernice. Ne esistono con vari effetti, anche stile tappezzeria ad esempio per rivestire la superficie di un comodino, un tavolo, una sedia. Tra le tendenze del momento, proveniente dagli Usa che dettano spesso le mode in questo settore, le carte che raffigurano maxi fiori, poco sobrie ma di grande effetto e carattere, spesso dai forti contrasti cromatici.
Modificare mobili nuovi: gli Ikea hack
Concludo questa guida dedicata a chiarire la profonda distinzione tra restauro e restyling di un vecchio mobile con una postilla dedicata agli Ikea hack. Se ti piace perderti negli spunti che il web e i social offrono nell’ambito del restyling e decorazione degli arredi probabilmente saprai già a cosa mi riferisco.
E se invece è la prima volta che ne senti parlare, te lo spiego subito. Si tratta della rivisitazione creativa di un mobile Ikea, sia semplicemente per abbellirlo e personalizzarlo esteticamente, sia per stravolgerne i connotati e la funzione originaria.
Una sorta di hackeraggio di un mobile Ikea può riguardare sia un arredo appena acquistato che uno un po’ datato e che ha bisogno di un rinnovamento.
Se vuoi sbirciare qualche spunto in tal senso ti lascio il link alla guida sul mio blog dedicata proprio agli Ikea hack, nonché al tutorial sul mio hackeraggio meglio riuscito! E, ancora, se ti piace l’idea di rinnovare un vecchio mobile Ikea in stile shabby & dintorni, non perderti i progetti di Lucia a questo link.
Se questa guida ti è stata utile e ispirante, continua a seguirci per scoprire sempre nuovi spunti creativi! E non dimenticare di condividere le tue creazioni con la nostra community taggandoci su Instagram @bea_ideecreative
A cura di Gloria Cesarotto | Giornalista, Blogger, Podcaster e Youtuber di Casa con Svista
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