Stereotipi a colori. Piccola guida ai pregiudizi e ai bias cromatici
Da quando è uscito Stereotipi a colori (Maggio 2023), le due autrici del libro non si sono più fermate e durante il loro tour di presentazioni per l’Italia, al recente Pecci Books Festival 2023, le abbiamo incontrate anche noi di Be-A!
Perché, cosa sarebbe il mondo della creatività senza i colori!? Conoscere quindi le storie e le curiosità, i significati e gli immaginari che appartengono al linguaggio universale dei colori, può aiutarci a capire meglio come usarli per comunicare, anche attraverso le nostre creazioni, idee ed emozioni in modo più consapevole.
Stereotipi a colori
Il rosa è per le femmine, l’azzurro per i maschi. Il viola porta sfortuna, il blu è il colore dell’autismo, tutto ciò che è verde è sostenibile. Il color carne è solo un rosa pallido. Ma è davvero così?
I colori sono un linguaggio universale ma possono significare cose diverse in culture diverse e cambiare nel tempo. È quindi necessario considerare sempre il contesto geografico e storico per interpretare correttamente il loro messaggio. Il colore è un codice e non è mai neutro ma plasmato dalla nostra esperienza e percezione che abitualmente semplifica la realtà attraverso stereotipi ovvero standard, pregiudizi ovvero bias.
Proprio per il suo potere evocativo, il colore è da sempre utilizzato per raccontare storie che entrano nell’immaginario collettivo. E cosa succede quando non è più un alleato per capire meglio la realtà ma uno strumento di stigma per definire una persona o rappresentare una categoria di persone oltre la loro volontà?
A questa complessa domanda, hanno cercato di rispondere la storyteller bianca Cristina Maurelli e la strategist nera Giuditta Rossi, con il libro Stereotipi a colori, un’esplorazione cromatica che invita a ripensare il linguaggio visivo dei colori con le lenti della rappresentazione, stimolando riflessioni e creando nuove intersezioni.
“Perché chi non è rappresentat* non esiste.” – scrivono le due fondatrici di Bold Stories, già conosciute in Italia per la campagna di advocacy, ovvero sensibilizzazione, Color Carne, lanciata a febbraio 2022 e diventata subito virale, tanto da far presto cambiare la definizione ad almeno cinque dizionari italiani ed essere premiata agli European Diversity Awards.
Color carne, ad esempio
Di che colore è il color carne? Fino al 2022, secondo i vocabolari Treccani, Devoto-Oli, Garzanti Linguistica, Hoepli, Vallardi, Zanichelli e altri, la risposta corretta era, con lievi variazioni, più o meno questa: un rosa pallido, beige chiaro, effetto nudo. Ed è infatti così che noi parlanti usiamo/usavamo questa espressione, in modo inconsapevolmente discriminante.
Per la precisione, Treccani scriveva persino questo: “quando è usata con il valore di aggettivo, la parola carne si riferisce al colore rosa pallido, simile a quello della carne umana (calze color c.; una camicetta rosa c.)”. Il colore della carne umana. Solo rosa?
Oggi, grazie alla viralità social del movimento promosso dal progetto Color Carne – nato per “cambiare colore al color carne, da rosa a tutti i colori dell’umanità” – sul vocabolario Treccani, alla voce carne leggiamo invece: “come agg. invar., di colore rosa pallido, simile a quello di una delle possibili sfumature della carnagione: un vestito color c., una camicetta rosa carne.”
Cambiare colore al color carne ✊🏻✊🏼✊🏽✊🏾✊🏿
Sono 5 i dizionari italiani che, ad oggi, hanno cambiato la definizione. Il Dizionario Garzanti è stato il primo a correggersi, inserendo un avviso per un uso consapevole di questa espressione che adesso è ufficialmente segnalata come “discriminatoria perché assume come unico riferimento il colore della pelle bianca, senza considerare tutte le possibili colorazioni e sfumature che può avere la carnagione umana.” Ma non è l’unico. Anche il Nuovo Devoto-Oli e il Nuovo De Mauro per Internazionale hanno aggiornato la definizione evidenziando il carattere discriminatorio e offensivo. E nelle loro ultime edizioni cambiano spiegazione pure Treccani e Lo Zingarelli – Zanichelli.
Non tutte le definizioni sono soddisfacenti e risolutive ma è comunque un segno importante, un punto di partenza fermo e non più opinabile che si può e deve cambiare. Cambiamento che si può notare anche nelle rappresentazioni visive: cercando “color carne” su Google, grazie al contributo della campagna, oggi si trova un mix di tonalità.
Piccola guida ai pregiudizi e ai bias cromatici
Ma torniamo al libro, evoluzione naturale del progetto Color Carne. Stereotipi a colori è una piccola guida ai pregiudizi e ai bias cromatici legati alla rappresentazione di genere, etnia, orientamento sessuale e romantico, disabilità, cultura, neurodivergenza, corpi non conformi, età, etc…
Ognuno dei dodici capitoli è dedicato a un colore o a una combinazione di colori, con un racconto che si snoda tra stereotipi, luoghi comuni, significati condivisi e discriminazioni, e tante curiosità per approfondire e pensare. Inoltre, ci sono le interviste a “Color Thinkers” di diversi settori: dall’arte al mondo della comunicazione, dalla danza alla scienza, dal business al teatro.
È anche una guida giocabile: l’ultima parte di ogni capitolo propone una rivisitazione di un noto gioco d’infanzia, per sperimentare in prima persona l’impatto degli stereotipi cromatici nella nostra quotidianità. Un libro quindi multitasking, da mettere in tavola, da usare nei meeting creativi, sui banchi di scuola o come passatempo in viaggio.
È un libro-ispirazione per chi si occupa di creatività, design, pubblicità, marketing, branding, comunicazione, e per chiunque voglia allenarsi a raccontare una realtà più autentica. Stereotipi a colori è un invito a sfidare lo standard e, se quello standard non ci corrisponde più, ad agire per il cambiamento.
Piccolo spoiler: tra i dodici colori o combinazioni che il libro propone, anche il viola che – sebbene nel mondo dello spettacolo sia tradizionalmente noto per portare sfortuna, e il libro spiega perché – pare rappresentare meglio di ogni altro la creatività! [E a noi piace pure perché accompagna la storia del femminismo dai tempi delle suffragiste!].
Altri libri sul mondo dei colori e alcuni articoli
Per chi volesse continuare ad esplorare storie e immaginari attorno ai colori, oltre a Stereotipi a colori. Piccola guida ai pregiudizi e ai bias cromatici di Cristina Maurelli e Giuditta Rossi (Flaco Edizioni, 2023), ecco altre quattro pubblicazioni che, spaziando dalla sociologia alla psicologia, possono aiutarci a conoscere ancor di più questo complesso e potente linguaggio, e quindi ad usarlo nel modo più autentico e consapevole possibile, liberandoci da condizionamenti e convenzioni che a volte, come abbiamo visto, posso rivelarsi persino discriminanti, sbagliate e ingiuste. Di seguito, infine, alcuni articoli scritti dalla nostra community… Buona lettura caleidoscopica! 🙂
1. Atlante sentimentale dei colori. Da amaranto a zafferano 76 storie straordinarie – di Kassia St Clair (nuova edizione UTET 2021)
Siamo abituati a pensare ai colori come a entità astratte, eteree e immutate, codificate una volta per tutte in manuali e cataloghi. Non è così. Gli antichi greci per esempio non riconoscevano al blu una sua precisa identità cromatica, tant’è che il mare nell’Iliade è «colore del vino» e non sembra in nulla uguale al cielo. Anche i colori insomma hanno una vita: nascono, crescono e muoiono, e a volte hanno seconde e terze vite. Non solo: per ogni colore ci sono centinaia di tonalità, ognuna con caratteristiche e origini precise.
Non esiste solo il rosso ma un prisma intero dallo scarlatto al vermiglione, dalla cocciniglia che si spreme da un insetto alla lacca di garanza estratta da una radice, dal rosso corsa, antenato del celebre rosso Ferrari, all’esotico sangue di drago ricavato da una resina asiatica… E se ogni sfumatura ha la sua storia, è vero anche che ogni sfumatura ha cambiato la nostra storia: la calce con cui si imbiancano i muri si diffuse per disinfettare gli edifici durante le epidemie; il kaki rivoluzionò la guerra introducendo negli eserciti il concetto di camouflage; l’assenzio tinse di verde i sogni dei poeti maledetti; ed è grazie al lapislazzuli, giunto dall’Estremo Oriente, se l’oro degli sfondi medievali si tramutò nel blu oltremare dei cieli rinascimentali, facendo entrare prepotentemente quel colore nella storia dell’Occidente.
Kassia St Clair racconta le insolite vite di 75 tra le più affascinanti tonalità, sfumature e tinte che l’uomo abbia mai scoperto, o inventato. Tra storia e arte, moda e politica, antropologia e cultura pop, questo libro ci restituisce l’arcobaleno che dà forma al mondo che ci circonda, alla cultura in cui siamo immersi.
2. Il piccolo libro del colore. Come i colori possono cambiarti la vita – di Karen Haller (Corbaccio, 2019)
Possibile sentirsi più sicuri indossando una camicia gialla? O rilassarci rientrando in casa, dopo una giornata di lavoro, fra le pareti del soggiorno colorate di verde? I colori possono favorire e liberare le nostre energie emotive. Karen Haller, specialista nella psicologia dei colori, ci spiega questo loro potere. Soffermarsi su un colore può risvegliare ricordi e stimolare emozioni, può renderci allegri oppure tristi. Possiamo quindi imparare ad essere più consapevoli nella scelta dei colori di cui ci circondiamo rispetto a determinate motivazioni e desideri. Analizzando la scienza, la psicologia e il significato emotivo del colore, e con una serie di test pratici per trovare le nostre combinazioni ideali o “intolleranze” personali, questo libro desidera far riscoprire la gioia attraverso il colore.
3. Cromorama. Come il colore ha cambiato il nostro sguardo – di Riccardo Falcinelli (Einaudi, 2017)
Nella società delle immagini il colore informa, seduce, narra, gerarchizza, organizza, valorizza, distingue, oppone, mostra, nasconde, piace o non piace. Tutto questo accade grazie a qualche tecnologia. In primis quella dei mass media, che comunicano e amplificano le abitudini cromatiche. Il pubblico osserva, sceglie, impara; finché queste consuetudini non standardizzano la percezione e il colore comincia a parlare da solo, al punto da sembrare un fatto naturale. Perché le matite gialle vendono di più delle altre? E Flaubert veste di blu Emma Bovary? E nei dipinti di Mondrian il verde non c’è mai? Perché invece Hitchcock lo usa in abbondanza?
Intrecciando storie su storie, e con l’aiuto di 400 illustrazioni, Falcinelli narra come si è formato lo sguardo moderno, attingendo all’intero universo delle immagini: non solo la pittura, ma anche la letteratura, il cinema, i fumetti e soprattutto gli oggetti quotidiani. Tutte le società hanno costruito sistemi simbolici in cui il colore aveva un ruolo centrale: pensiamo al nero del lutto, al rosso del comunismo o all’azzurro del manto della Madonna. Ciò che di straordinario è accaduto nel mondo moderno è che la tecnologia e il mercato hanno cambiato il modo in cui guardiamo le cose, abituandoci a nuove percezioni.
Visto su uno smartphone, un affresco risulta luminoso come una foto digitale. Le tinte cariche e brillanti dello schermo sono ormai il parametro con cui valutiamo la purezza di ogni fenomeno cromatico. Chi ha conosciuto il colore della televisione, insomma, non può più vedere il mondo con gli occhi del passato. Magari non ne siamo consapevoli, ma abbiamo in mente il giallo dei Simpson anche di fronte a un quadro del Rinascimento. Questo libro ci racconta come oggi il colore sia diventato un filtro con cui pensiamo la realtà.
4. Colorama. Il mio campionario cromatico – di Cruschiform (L’ippocampo – Ragazzi, 2017)
Dall’azzurro limpido di un cielo sereno al rosso vivo dei papaveri, dal verde delicato di un lichene al giallo acceso dei mezzi da cantiere, dal piumaggio rosa dei fenicotteri al viola intenso della barbabietola… questo libro, adatto dai più piccoli, ci svela i segreti di tante sfumature: da dove viene l’indaco? A cosa serve il bruno di mummia? Cos’hanno in comune una fragola e una foglia autunnale? Un inventario di 133 pantoni per scoprire e capire l’universo poetico dei colori, attraverso la loro storia.
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A cura di Elena Mazzoni Wagner | Be-A staff
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