Gli strumenti calligrafici: i pennini
Ciao e benvenuto nel nostro spazio sul blog di Be-A! Prima di cominciare vogliamo presentarci:
The Quick Lazy Dog è un laboratorio calligrafico nato dalla voglia di condividere la nostra passione per la calligrafia, gli strumenti, le lettere e anche per… la liquirizia! The Quick Lazy Dog è soprattutto un gruppo di persone, di amici, legati tutti dalla stessa passione: la condivisione!
In questo articolo vogliamo aiutarti a comprendere le differenze tra i diversi pennini utilizzati in calligrafia.
Quando ci si avvicina per la prima volta al mondo della calligrafia spesso si rimane affascinati, ma anche smarriti, davanti alla scelta dello strumento più adatto al risultato che vogliamo ottenere.
Vogliamo quindi parlare un po’ di pennini? Quali scegliere e come si usano?
Pennini a punta fine e a punta tronca
I pennini si dividono in due grandi famiglie: a punta fine e a punta tronca.
I pennini a punta fine si usano per il Corsivo Inglese (conosciuto anche come Copperplate), il Corsivo Americano, lo Spencerian e la loro particolarità è di essere flessibili. In commercio esistono moltissime tipologie e marche che variano per forma e flessibilità.
Lo spessore del tratto dipende dalla pressione esercitata dal pennino sulla carta: maggiore è la pressione, più spesso è il tratto tracciato. Per chi non ha mai usato un pennino a punta flessibile, quando ancora la mano non ha “confidenza” con carta ed inchiostro, è consigliabile usare un pennino di media o bassa flessibilità così da ottenere comunque dei buoni tratti. Nel tempo, con la pratica, si può passare a quelli più flessibili che permettono di ottenere tratti puliti, definiti e molto sottili!
I pennini a punta tronca vengono utilizzati per il Gotico, il Foundational, l’Onciale, la Rotondetta Italiana, la Cancelleresca ed il Neuland. Esistono di diverse larghezze e lo spessore del tratto non si ottiene per pressione come il pennino a punta fine, ma variando l’inclinazione del pennino.
Spesso questi si presentano già con un serbatoio montato (sopra o sotto a seconda dei modelli) che permette di avere una maggiore riserva di inchiostro e quindi scrivere più a lungo tra una carica di inchiostro e l’altra. Alcune marche lo vendono separatamente e si può inserire o togliere semplicemente montandolo nella parte inferiore. Se i pennini hanno una misura piccola e quindi sono più stretti, si possono usare anche senza il serbatoio.
Alcuni pennini a punta tronca hanno il taglio dritto, altri obliquo verso destra che facilita la posizione della mano per mantenere l’inclinazione necessaria, che è diversa per ogni stile calligrafico.
Per i mancini ci sono dei pennini con l’inclinazione verso sinistra (marche: Mitchell, Brause Bandzug e Speedball)
Pennini a punta tonda e a punta quadrata
Ci sono poi dei pennini un po’ particolari: quelli a punta tonda o “a pallino” e quelli a punta quadrata. Entrambi si usano per ottenere un tratto dallo spessore costante come richiesto negli stili calligrafici monolinea.
Speriamo di aver fatto un po’ di chiarezza sulle diverse tipologie di pennini e sul loro utilizzo. Ti invitiamo a leggere anche i prossimi articoli e, perché no, a passare a trovarci al nostro stand in una delle tappe di Abilmente per un saluto… ma soprattutto per mangiare una rotella di liquirizia!
Barbara & Claudio
The Quick Lazy Dog
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