Tarocchi mania: illustrazioni che ispirano e fanno tendenza
Il revival delle illustrazioni dei tarocchi
Le illustrazioni dei tarocchi stanno vivendo un momento di grande revival. Da carte da gioco e strumenti divinatori sono diventati una fonte di ispirazione per la creatività di artisti, designer, illustratori e artigiani. Riferimenti grafici si rincorrono dalla moda alle copertine di album musicali, passando per poster e tatuaggi, bijoux e gioielli.
In questo articolo approfondiamo come le antiche illustrazioni dei tarocchi abbiano contagiato il gusto estetico contemporaneo.
A corredo fotografico proponiamo le opere tessili esposte in fiera Abilmente nello stand dell’associazione Sul filo dell’Arte. Una mostra collettiva dedicata all’artista francese Niki de Saint Phalle e in particolare ai “suoi” tarocchi: stravaganti e colorate installazioni che animano l’omonimo Giardino a Capalbio, in provincia di Grosseto. A guidarci in questo viaggio è Paola Campese, socia dell’associazione e appassionata di tarocchi.
Tarocchi come tendenza contemporanea
Premessa per inquadrare il cambio di paradigma che ha accompagnato negli ultimi anni il mondo dei tarocchi: se in passato la cartomanzia veniva associata a superstizione e ignoranza, complici i social, i tarocchi oggi sono tornati di moda tra la Generazione Z e i Millenials più che per predire il futuro, per dare un senso al presente, per porsi le domande “giuste” e quindi come chiave per conoscersi meglio.
A un ritorno alla consultazione dei tarocchi per scopi di indagine introspettiva si è accompagnato, e questo è il tema che più ci interessa approfondire in questo articolo, un’attrazione per l’immaginario grafico ed estetico di queste carte dalla storia forse millenaria.
Storia dei tarocchi
Origine e diffusione
Antico Egitto, durante le prime grandi dinastie cinesi o nelle corti italiane del Rinascimento… la storia dei tarocchi non conosce un inizio universalmente accreditato e si perde nella notte dei tempi.
Tra i punti fermi, la diffusione nel Quattrocento in Italia di mazzi di carte riconducibili a una prima versione di tarocchi a scopo però di gioco. L’utilizzo come strumento divinatorio risalirebbe al Seicento, in particolare nelle corti italiane, per poi estendersi nel resto d’Europa.
Tarocchi famosi
In Francia, Jean-Baptiste Alliette, conosciuto come Etteilla, crea il primo mazzo di tarocchi basato su corrispondenze astrologiche, numeriche ed esoteriche, arricchito in seguito da simboli legati alla cabala, all’alchimia e alla magia.
La cosiddetta “Scuola Francese” viene poi sostituita dalla “Scuola inglese”: il mazzo Rider-Waite creato nel 1909 diventa il più diffuso grazie alla sua bellezza artistica e all’interpretazione accessibile. Ancora oggi i tarocchi Rider-Waite sono il punto di riferimento per gli inventori di nuovi mazzi, che si ispirano alle loro immagini.
Le carte dei tarocchi
Arcani maggiori e minori
Il tipico mazzo di tarocchi è composto da 78 carte così composte:
- 56 carte tradizionali dette arcani minori (4 semi di 14 carte: dall’asso al dieci più quattro figure: re, regina, cavaliere e fante);
- 22 trionfi detti anche arcani maggiori, generalmente illustrati con figure umane, animali e mitologiche, numerati da 1 a 21 (più il matto, con numero zero o senza numero), spesso in numeri romani. I soggetti sono, nell’ordine: il bagatto (chiamato anche il mago o l’alchimista), la papessa, l’imperatrice, l’imperatore, il papa, gli amanti, il carro, la giustizia, l’eremita (o il tempo), la ruota, la forza, l’appeso, la morte (conosciuto anche come l’arcano senza nome), la temperanza, il diavolo, la torre, la stella, la luna, il sole, il giudizio (chiamato anche l’angelo), il mondo.
Illustrazioni che ispirano
Le figure medievali, gli archetipi rinascimentali e i colori vivaci dei tarocchi storici si inseriscono oggi in uno scenario in cui il passato dialoga con il presente, creando contaminazioni che risultano sia vintage che attuali. Ogni carta dei tarocchi è un microcosmo di significati, un linguaggio visivo ricco e stratificato. Il linguaggio simbolico dei tarocchi è diventato una tela ideale su cui sovrapporre storie e suggestioni personali, antico e moderno, sogno e realtà.
Tarocchi, arte e creatività
Gli artisti e le reinterpretazioni
Tra gli artisti contemporanei più famosi che hanno reinterpretato con il loro stile i tarocchi si annovera Renato Guttuso, che agli inizi degli anni ’70 realizzò un cofanetto in edizione limitata numerata con 78 fotolitografie a colori.
Un progetto simile venne pubblicato sempre in tiratura limitata nel 1984 dal pittore surrealista spagnolo Salvador Dalì, che si rappresenta nelle vesti del mago, mentre la moglie Gala viene raffigurata nei panni dell’Imperatrice. Dal 2019, la casa editrice di libri d’arte Taschen ripropone sul mercato un cofanetto con tutte le carte. Un pastiche d’arte, surrealismo e kitsch, iconografia cristiana, scultura greca e romana in cui Dalì gioca con molti dei suoi motivi ricorrenti come la rosa, la mosca e la testa del toro.
Il Giardino dei Tarocchi di Niki de Saint Phalle
Ispirata dal Parque Guell di Gaudí a Barcellona, l’artista francese Niki de Saint Phalle ha realizzato, tra il 1979 e il 1996 il “Giardino dei Tarocchi” a Capalbio, in provincia di Grosseto. 22 imponenti figure in acciaio e cemento ricoperte di vetri, specchi e ceramiche colorate rappresentano in tre dimensioni gli arcani maggiori che leggendo questo articolo hai visto reinterpretati con diverse tecniche tessili da creativi e artisti che hanno aderito alla mostra colletiva promossa dall’associazione Sul Filo dell’Arte.
Se ti interessa approfondire l’argomento, corri a leggere anche quest’altro articolo Un anno di ispirazioni con la magia creativa dei tarocchi
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A cura di Gloria Cesarotto | Giornalista, blogger, podcaster e youtuber di Casa con Svista
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