Iniziare a creare con la pasta polimerica: la storia di Angenia
Ciao, sono Angenia e questa è la mia storia creativa con la pasta polimerica e non solo.
Nata a Maratea, in Basilicata, ma solo perché la mia famiglia si trovava lì per le vacanze, sono di origini napoletane. Fin da piccola ho sempre saputo che avrei seguito un’unica strada: quella dell’arte e della creatività.
Adoravo disegnare i personaggi dei cartoni animati che mi tenevano compagnia dopo scuola e aiutare mia nonna nei suoi lavori di découpage. L’odore di colle e vernici mi ha sempre fatto sentire nel posto giusto, ricordo che aprivo i barattoli di acrilici anche solo per sentirne l’odore.
Crescendo non ho avuto dubbi sugli studi da intraprendere e ho iniziato a frequentare l’istituto d’arte di Torre Annunziata. La mia materia preferita era Scultura: amavo l’argilla e tutte le belle sensazioni che mi dava plasmarla, ma ahimè, non potevo farlo anche a casa perché ciò avrebbe significato portare i lavori avanti e indietro e cuocerli nel forno della scuola. L’argilla ha infatti bisogno di un forno grande e che raggiunga temperature molto elevate. Potete quindi immaginare la mia gioia quando venni a conoscenza della pasta polimerica.
Le prime creazioni in pasta polimerica
Feci ricerche su questo materiale di cui non avevo mai sentito parlare e da lì iniziai a muovere i primi passi. Mi innamorai delle creazioni di Daniela Pupa e Cookieland. Cominciai realizzando collane in stile “Thun” per le clienti dello studio Pilates di mia madre. Subito dopo diedi “vita” alle mie prime sirenette kawaii. Non avevano manine, erano enormi, ed i retri lasciavano molto a desiderare, ma (hei!) con i loro occhi dolci fecero innamorare le mie prime clienti.
A 21 anni mi decisi ad aprire la partita iva, volevo puntare tutto su questo nuovo ambito. Non tutti hanno compreso, fin da subito, questa mia scelta, per i più io creavo “solo bamboline” e non riuscivano a vederlo come un vero lavoro.
I soggetti delle mie creazioni in pasta polimerica (e non solo)
Dopo 12 anni posso dire che quelle bamboline in pasta polimerica mi hanno dato tanto, tantissimo, rifarei tutto da capo. Con il tempo e l’esperienza tutto cambia e si evolve, si migliora, si sperimentano altri materiali, e l’ambiente creativo può offrire svariate opportunità lavorative.
Ora ho una buona padronanza del mio materiale del cuore, la pasta polimerica, ma ne utilizzo anche tanti altri: resine, gli acrilici, i colori ad olio e paste che seccano all’aria (quanto è immenso il nostro mondo?). Mi sento un po’ come Alice nel paese delle meraviglie, quando vedo un nuovo materiale con cui poter creare non dico mai di no.
I personaggi che creo hanno un’impronta fantasy, genere a cui mi sento particolarmente legata, ma nel mio mondo non mancano personaggi senza poteri magici, paesaggi, o animali. Alcune creazioni restano bijoux, altre le trasformo in statuine da collezione (cose che, quando ho iniziato, non avrei mai pensato di riuscire a creare).
Condividere sul web la propria creatività
Oltre alla creatività in sé, per me la condivisione è sempre stata di fondamentale importanza. Vivo il mondo dei social come un’enorme mostra d’arte in cui poter esporre, anche nel mio piccolo, ciò che faccio e ricevere i pareri degli appassionati. Ho la fortuna, oggi, di avere una community molto affiatata, che mi ha dato tanto e continua a darmi tanto.
Grazie al mio Canale Youtube ho imparato a espormi, a montare video, e tutto ciò che concerne la creazione di contenuti digitali. Da qui, sono stata notata da un’azienda che si occupa della produzione di contenuti per i più giovani, e ora lavoro anche come content creator e creative director.
Trovo che il lavoro di content creator si sposi perfettamente con la creatività, entrambi i mezzi servono al medesimo scopo: raccontare storie.
È questo che mi ha sempre incuriosito dell’arte, il suo potere di “raccontare” con un’immagine, un’inquadratura, una pennellata, una texture, una frase, un colore.
Questa è la storia di una bambina che da sempre sogna di diventare un’artista. La vita è sorprendente, come una tela bianca, non sai mai cosa ne verrà fuori, ma non dimentichiamo che siamo sempre noi a scegliere soggetti e colori.
Ti saluto con una frase di Vincent Van Gogh che mi ha sempre ispirata e aiutata nei momenti di sconforto. Quelli, per una mente creativa, non mancano mai!
“Se oggi non valgo nulla, non varrò nulla nemmeno domani; ma se domani scoprono in me dei valori, vuole dire che li possiedo anche oggi. Poiché il grano è grano, anche se la gente dapprima lo prende per erba”.
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