Come nasce la lana riciclata a Prato
In questo articolo ti porterò con me in alcune aziende pratesi che si occupano economia circolare e scoprirai come dagli scarti tessili viene creato un nuovo filo per produrre maglioni, giacche e tanto altro. Prato è la capitale mondiale della lana riciclata, da decenni qui si recuperano abiti usati, ancora prima che si parlasse di sostenibilità.
Textile Tour
Sono fiorentina e abito a Prato da una decina d’anni (escludendone due vissuti a Londra), perciò vedo la mia città di adozione con gli occhi curiosi di una turista. Quando ho trovato il Textile Tour di Rifò mi sono iscritta subito e ho partecipato alla primissima data insieme alla mia compagna di avventure e esperta di uncinetto a forcella Silvia Ammendola.
Cenciaioli
Gli scarti tessili, avanzi di produzione, abiti invenduti, capi provenienti dalla raccolta differenziata, vengono selezionati a mano e suddivisi per colore. Solo i tessuti in pura lana possono diventare lana rigenerata, così è necessario saper riconoscere anche solo al tatto la composizione del tessuto, questi esperti sono i cenciaioli, selezionatori di cenci (che in toscano vuol dire stracci).
Un tempo il mestiere del cenciaiolo non era un vanto, così come produrre lana da quello che gli altri gettavano via, adesso è chiaro il valore di questo mestiere e di come sia importante per la filiera produttiva pratese.
Economia circolare
Dagli indumenti viene eliminato a mano tutto ciò che non è lana, vengono tagliati i bottoni, le zip, passamaneria, etc. Questo mi ha fatto pensare a come la sostenibilità di un capo passi anche della sua progettazione, più sarà facile separare la lana da tutto il resto, più il vestito sarà riciclabile. I cenci di lana suddivisi per colore, vengono imballati, etichettati (a volte con nomi che ricordano la tradizione toscana, come il blu madonna) e infine inviati a un’altra azienda che li sminuzzerà.
Il colore del filato riciclato viene creato mischiando in precise quantità la lana rigenerata, proprio come farebbe un pittore con una tavolozza di colori.
Prima di passare alla produzione vera e propria viene fatto un campione del filo che lavorato con la macchina da maglieria, diventa un piccolo quadrato di tessuto da far vedere al cliente per confermare l’ordine.
Moda sostenibile
“L’idea di Textile Tours è nata per rendere la nostra filiera sempre più trasparente e coinvolgere le persone mostrando da vicino il processo di rigenerazione.” – dice Eleonora Marini, comunication specialist di Rifò, l’azienda che produce moda sostenibile e che ha organizzato il Textile Tour che vi sto raccontando. – “Di questa arte di saper riconoscere i tessuti al primo tocco noi parliamo ogni giorno, però crediamo che niente sia esplicativo come vedere i cenciaioli all’opera.”
“Rifò è nata scegliendo di valorizzare una tradizione, quella della rigenerazione tessile di Prato. Per questo da sempre scegliamo per i nostri capi filati rigenerati e a basso impatto sull’ambiente. Però questo non basta per poter vantare una produzione sostenibile.
Crediamo che il nostro segno distintivo sia una produzione che si svolge tutta nel raggio di 30 km dal nostro ufficio, questo ci permette di risparmiare CO2 e risorse, rispetto ad una produzione su larga scala dislocata dall’altra parte del mondo.” – spiega Eleonora parlando di Rifò.
Rigenerazione tessile
Durante il Textile Tour ho scattato un sacco di foto, è stato difficile sceglierne solo una manciata per questo articolo, spero di essere riuscita a portarvi con me in questa avventura. Le aziende che hanno aperto le loro porte per permetterci di vedere il dietro le quinte della rigenerazione tessile a Prato sono: Azienda Nuovi Fratelli Boretti, dove abbiamo incontrato i cencialioni, Filatura Filpucci dove abbiamo visto come nasce il filato in lana rigenerata e Rifò, che produce maglieria, e non solo, con filati rigenerati.
Rifò organizzerà altri Textile Tour, dai un’occhiata al loro sito per partecipare al prossimo. E se passi da Prato fammi un fischio, ci prendiamo un caffè, facciamo due chiacchiere e uncinettiamo!
Spero che questo viaggio nel cuore del distretto tessile pratese ti sia piaciuto. Se il mio racconto ti ha fatto venire qualche domanda scrivila nei commenti e sarà felicissima di risponderti! Conoscevi già Prato e il riciclo delle fibre tessile?
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