In questo tutorial trovi una guida per imparare a scegliere l’uncinetto più adatto al progetto che vuoi realizzare. Inizio dalla conclusione: non esiste nessuna formula ma con il mio aiuto saprai come trovarlo come per magia!

La misura dell’uncinetto giusto per te e gli strumenti vintage

Sulle confezioni degli uncinetti trovi la misura, in Italia usiamo i millimetri (mm) e ad esempio 2,5 mm è più sottile di 8 mm. Se hai recuperato gli uncinetti vintage da un baule, trovi lo spessore stampato o inciso sul manico, se si è scolorito puoi sempre usare un misura-uncinetti (si trova online e nelle mercerie). A volte puoi trovare anche delle lettere vicino allo spessore, è un altro metodo per classificare gli uncinetti che si usa all’estero.

L’etichetta del gomitolo: mente!

Gomitoli, matasse e rocche di filato, arrivano sul mercato con un’etichetta (la fascetta) che spesso indica la misura dei ferri da maglia consigliati e raramente l’uncinetto. In linea di massima, si usa una misura più grande rispetto alla maglia, ad esempio se il produttore indica di usare i ferri da 4 mm, io provo a fare un campione con un uncinetto da 5 mm. Le indicazioni sulla fascetta sono un punto di inizio per scegliere l’uncinetto da usare ma ricordati che lo stesso filato può essere lavorato con uncinetti di misure diverse, dipende dal risultato che vuoi ottenere, dal progetto e dalla tua tensione del filo.

Il campione

Lo so, lo so! Dopo tanti anni passati a fare corsi di uncinetto, ho imparato che il campione è super odiato. A dire il vero, anche a me sembra una perdita di tempo, finché non ho capito che è meglio fare un quadrato di almeno 10×10 cm per provare o che un intero maglione e solo alla fine scoprire che ho sbagliato la misura dell’uncinetto. Che lo ami o lo odi, il campione serve per prendere le misure, fare gli esperimenti di lavaggio e prima di tutto scegliere con che tensione lavorare.

Una misura piccola ti permette di fare maglie più strette, il lavoro viene compatto: ottimo per borse, tappeti, amigurumi ma sconsigliato per sciarpe, maglioni e scialli, che richiedono invece punti più morbidi e soffici. La regola d’oro: se ti viene un campione rigido come un tagliere, ma volevi fare un cappello, prova a fare un altro campione (sì, i campioni non si disfano) con uncinetto più grande e farne un altro e poi un altro, finché non realizzi un tessuto morbido.

L’uncinetto e le tue mani

Ci sono uncinetti di ogni foggia e materiale: metallo, legno, plastica, ergonomici, appuntiti come spilli o arrotondati, coi glitter, che si illuminano o con i cristalli… ok, lo ammetto, io li colleziono, perché mi piace sperimentare!

Alcune caratteristiche sono puramente estetiche, mentre altre sono legate all’utilizzo: se stringi l’uncinetto mentre lavori, potresti avere qualche fastidio, usane allora uno ergonomico! Quando lavori con l’acrilico e un uncinetto in plastica senti un fastidioso scricchiolio, il classico suono “gni-gni”, usa allora un uncinetto in metallo per ridurre l’attrito. Se hai sempre le mani fredde, prova un uncinetto in legno o bambù, sono più caldi. Ti è capitato di rompere qualche uncinetto? Usa quelli in metallo, soprattutto per le misure piccole.

Ecco fatto! Spero che questa guida possa aiutarti a rispondere alla fatidica domanda: “Che uncinetto uso?”. Credo che lavorare a uncinetto aiuti ad essere felici, il mio motto è “Uncinetta che ti passa!”. Per questo è importante iniziare con l’uncinetto giusto (o accorgersi che è sbagliato e ricominciare!).

P.S. Se cerchi un corso di uncinetto, passa a trovarmi!

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