
Storia, curiosità e modi di utilizzo di feltro e pannolenci
Il feltro e il pannolenci sono materiali tessili molto apprezzati per la loro versatilità e facilità di lavorazione, sono molto popolari nel mondo dell’artigianato e del fai-da-te. Sono impiegati per realizzare accessori moda, oggetti decorativi, e persino opere d’arte. La loro versatilità li rende adatti sia per progetti semplici che per lavori più complessi. Scopri la storia, qualche curiosità e dei modi di utilizzo di feltro e pannolenci.
Storia e curiosità sul feltro
Le tracce più antiche risalgono addirittura al terzo millennio a.C.
Il feltro all’epoca dei greci e dei romani veniva usato per confezionare abiti. Si ritiene sia il primo tessuto prodotto dall’uomo non considerando l’intreccio delle fibre vegetali reperibili in natura, senza dubbio è molto più antico della lavorazione della lana.
La leggenda vuole che l’invenzione del feltro sia attribuita a San Giacomo apostolo. Il santo sopportava male le conseguenze dei lunghi spostamenti a piedi dovuti all’opera di predicazione. Durante uno di questi viaggi trovò dei batuffoli di lana che le pecore, nel pascolare, lasciavano attaccati ad alcuni cespugli spinosi. Li raccolse e nella speranza di alleviare il dolore costante delle piante dei piedi provò a imbottirci i suoi sandali. Presto si accorse che la lana pressata dal peso del suo corpo e bagnata dal sudore si trasformò in una falda compatta, morbida e confortevole.
Un’altra curiosità è che anche i primi cappellai consideravano il santo il loro protettore. Nell’iconografia è rappresentato come un pellegrino che porta in testa un cappello a tese larghe, ovviamente di feltro, ornato con una conchiglia.
Il feltro è stato utilizzato in diverse culture e periodi storici, dagli Egizi e Romani agli abitanti dell’Asia centrale per la creazione di abbigliamento, calzature, coperte e oggetti rituali.
In epoca romana, il feltro era utilizzato anche per realizzare corpetti militari e il pileo (cappello) dei liberti.
Il nome “feltro” potrebbe derivare dalla città romana di Feltre, nota per la lavorazione della lana e il commercio di tessuti infeltriti.
Come si produce il feltro?
Il feltro non è un tessuto nel senso tradizionale, in quanto non è intrecciato. E’ un aggregato di fibre ottenuto tramite l’infeltrimento che avviene attraverso il calore, l’umidità e la pressione, che fanno sì che le fibre si leghino tra loro. Il feltro può essere prodotto con diverse fibre, tra cui lana di pecora (la più comune), pelo di altri animali (coniglio, lepre, cammello, ecc.) e fibre sintetiche. Il feltro ottenuto è caratterizzato da calore, leggerezza e resistenza, ed è utilizzato per una vasta gamma di applicazioni, dai cappelli alle borse, dagli accessori per la casa ai rivestimenti.
Esistono anche metodi di produzione più moderni, come il feltro ad ago, che utilizza aghi per infeltrire le fibre a secco, e il feltro riciclato, realizzato con fibre recuperate da materiali di scarto.
Storia e curiosità sul pannolenci
Il panno lenci è stato brevettato dalla ditta Lenci di Torino nel 1922 per confezionare le omonime bambole. La ditta Lenci viene fondata nel 1919 da Enrico ed Elena Scavini. Il nome deriva dal soprannome di Elena (“Helenchen”) poi trasformato in acronimo Ludus est nobis constanter industria (il gioco è la nostra opera continua). Le bambole prodotte con questo panno erano lavabili ed ebbero un successo enorme sia tra i bambini che tra gli adulti perché rispetto alle tradizionali bambole in porcellana del XIX. secolo erano più adatte al gioco e molto più economiche.
Differenza tra feltro e pannolenci
In realtà il feltro e il pannolenci sono entrambi tessuti non tessuti caratterizzati da una struttura senza trama e ordito, ottenuti dalla lana cardata. La differenza fondamentale sta nel loro spessore: il feltro è più rigido mentre il pannolenci è più morbido e malleabile. Proprio per questa ragione si prestano particolarmente alla realizzazione di progetti creativi differenti, inoltre, si possono abbinare con altri tessuti e materiali. Il loro grandissimo vantaggio rispetto ai tessuti tradizionali è che non si sfilacciano perciò anche chi non ha ancora molta dimestichezza con l’ago e filo riesce ad ottenere risultati apprezzabili. Sono particolarmente adatti anche per attività didattiche, realizzare dei piccoli lavoretti, è un ottimo metodo per avvicinare i più piccoli alle arti manuali.
Qualche consiglio per acquistare feltro e pannolenci
In commercio si possono trovare spessori e formati diversi, dai colori pastello ai più sgargianti, stampati o glitterati. Puoi trovare veramente di tutto e di più per poter dare libero sfogo alla tua creatività.
Personalmente preferisco acquistare prodotti di alta qualità che consentono di ottenere un risultato finale eccellente e duraturo nel tempo. Credimi, la differenza si nota subito sia al tatto che alla vista, non parlando poi delle difficoltà che andrai ad incontrare nella fase di cucitura. Un prodotto di scarsa qualità è in grado di compromettere tutto il tuo lavoro creativo.
Adesso che hai scoperto qualcosa in più su questi materiali tessili, vuoi metterti in gioco e lavorali in maniera creativa? Ecco il tutorial per realizzare una composizione di piante grasse in pannolenci.
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