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Homo Faber a Venezia: prendere ispirazione dall’alto artigianato

Il 10 aprile ho partecipato all’inaugurazione di “Homo Faber”, una manifestazione unica dedicata all’alto artigianato, la cui seconda edizione si è svolta sull’Isola di San Giorgio a Venezia fino al 1 maggio 2022. Il suo obiettivo è quello di celebrare i mestieri d’arte e di fare conoscere maestri artigiani di tutto il mondo, rendendoli protagonisti e dando loro visibilità.

Negli spazi della Fondazione Cini, ho visitato le 15 mostre tematiche e visto dal vero l’eccellenza nel moderno artigianato, che si ispira alle sapienze antiche e le tiene vive.
Numerosi artigiani avevano le loro postazioni, e lavoravano in diretta davanti agli occhi dei visitatori, interagendo con noi e trasportandoci quasi nella loro bottega.

Da questa esperienza ho tratto numerose ispirazioni che possono migliorare i nostri lavori, renderli ancora più unici e particolari per avvicinarli al mondo dell’arte, così come succede a Homo Faber.

1. Rendere uniche le superfici

In molte opere, la decorazione degli oggetti non forma un motivo sovrapposto, ma ne diventa parte integrante. Questo effetto può essere realizzato intervenendo direttamente sul materiale, come fa Lauren Collin nei suoi “bassorilievi di carta”, o ricoprendolo con una texture sorprendente.

A Homo Faber c’erano numerosi esempi di quest’ultima lavorazione. Quello che mi ha più colpita è quello dell’opera di Marianne Huotari “Mandarin Garden”, un arazzo in alluminio completamente ricoperto di forme organiche di ceramica. L’effetto è sorprendentemente caldo, quasi come se fosse stato realizzato in lana.

L'ispirazione dall'alto artigianato: superfici uniche in "Mandarin Garden" di Marianne Huotari

2. Usare il riciclo per realizzare cose meravigliose

Usare il riciclo e il riuso come base per i propri craft è sempre una strada accidentata: il risultato dipende in larga parte dalla qualità del materiale di base, e dall’idea innovativa che dona l’anima all’opera.

“Guan Yin in un cielo di piattini” trova il giusto equilibrio fra significato e materiali: recuperando e riassemblando preziose stoviglie cinesi del 18° secolo, l’artista olandese Bouke de Vries crea uno sfondo armonico per la divinità cinese della compassione. La statua della dea è stata a sua volta recuperata e riempita di frammenti, in una continuità perfetta fra la sua interiorità e l’ambiente che la circonda.

Il riciclo diventa arte: "Guan Yin in un cielo di piattini" di Bouke de Vries

3. Trarre ispirazione da materiali naturali

Tante volte basta guardarsi attorno per scoprire nella natura un materiale o una forma che può dare una svolta al nostro lavoro, oltre a creare l’“effetto wow” in chi lo vede e scopre il suo segreto.

Ho dovuto leggere due volte il cartellino vicino alla lampada di Przemek Krawczyński per convincermi che i meravigliosi effetti di luce sono dati dai sapienti intagli sulla superficie di… una zucca! Indubbiamente poteva costruire la stessa forma con la ceramica, o anche mediante la stampa 3D, ma aver nobilitato un prodotto naturale aggiunge un valore unico al manufatto.

L'ispirazione dai materiali naturali: la lampada di Przemek Krawczyński

4. Partire dalla semplicità

Gran parte dell’arte prende il suo avvio da una forma semplice, che diventa sempre più complessa e articolata man mano che si prende confidenza con essa.


Questo è tanto più vero nella carta, che sembra un materiale in cui è già stato tutto inventato e sperimentato. La mostra “Magnae Chartae”, nell’ambito di Homo Faber Event, dimostra che, aggiungendo sapienza alla semplicità, si può creare un effetto di meraviglia.

Cristian Marianciuc, conosciuto come Icarus Mid Air, è un ottimo rappresentante di questo processo creativo. Le sue gru di carta, nate come esercizio di resilienza, nel tempo si arricchiscono di dettagli e delicate ali, fino a diventare una forma d’arte in sé che celebra la diversità nella ripetizione.

Una delle gru in mostra è “Vapeurs Diablotines”, che prende le mosse da un profumo e lo interpreta in colori vivaci e sontuose forme intagliate. In pochi centimetri si concentrano dettagli precisissimi, che rendono l’opera emozionante sovrapponendosi alla forma conosciuta.

Partire dalla semplicità: le gru di carta di Icarus Mid Air si arricchiscono di particolari

5. Far diventare meditazione il gesto creativo

L’artigianato artistico in mostra a Homo Faber è frutto di un lungo processo progettuale, seguito dalla ripetizione di innumerevoli gesti semplici, che accostati l’uno all’altro creano oggetti unici.

Ogni movimento è indispensabile, e la ripetizione di una sequenza crea nell’artigiano un ritmo che allinea il corpo con il respiro, così come succede nella meditazione.

Questa esperienza è familiare a chiunque crei o decori oggetti con le sue mani. Sicuramente l’avrai provata anche tu, quando nel mezzo di un lavoro impegnativo ti dimentichi lo scorrere del tempo, e provi una sensazione di benessere e completezza.

Il giovane maestro della pittura Yūzen che dipingeva la stoffa per un kimono è un’ottima rappresentazione di questo atteggiamento: seduto a gambe incrociate su un piedistallo, reggeva il telaio con una mano e sembrava completamente compreso dal suo lavoro, indifferente ai visitatori che lo circondavano. Aggiungeva sottilissime pennellate alla sua opera, che si modificava lentamente, e pareva fermare il tempo e lo spazio attorno a sé.

Meditare con la creatività: la pittura di un kimono

6. Mettere in circolo le proprie conoscenze

In ogni sezione di Homo Faber, quasi come quadri viventi, gli artigiani lavoravano davanti ai visitatori, come se avessero aperto la propria bottega. La trasmissione delle conoscenze mi ha fatto apprezzare ancora di più la bellezza dei manufatti.

Soprattutto il giorno dell’inaugurazione mi sono lasciata affascinare dai racconti dei numerosi artisti presenti, che con semplicità e competenza spiegavano le loro opere. Il valore dell’artigianato è proprio questo: sapere che dietro a un prodotto c’è una persona che lo ha confezionato, riponendo al suo interno il proprio percorso personale e di studi.

Naturalmente i miei interessi riguardanti la carta e la calligrafia mi hanno fatto soffermare maggiormente sulla mostra “Magnae Chartae”. Ho avuto la fortuna di incontrare l’artista Lisa Lloyd e vederla all’opera mentre crea le sue sculture vibranti di vita e di movimento. Mi ha stupito il suo sorriso e la disponibilità a spiegare per rendere partecipi le persone del suo lavoro.

Lisa Llloyd al lavoro su una delle sue sculture di carta a Homo Faber Event

L’evento Homo Faber ritornerà nel 2024 all’Isola di San Giorgio, e sarà nuovamente un’esperienza unica in cui immergersi.

Nel frattempo il viaggio alla scoperta dell’alto artigianato prosegue nel sito attraverso una guida che indica le botteghe migliori da visitare nelle maggiori città del mondo. In molte di queste è possibile prenotare un laboratorio o una dimostrazione, per dare continuità all’evento e trarre ancora più ispirazione dal lavoro di questi maestri unici.

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